Ideato,
progettato e costruito dallo stesso architetto che lo occupava, racchiude le
condizioni ideali della progettazione architettonica, quella sintesi della
dialettica tra momento progettuale e fruizione, dove la delega conferita al
professionista da quanti pensano alla casa come altro da sé, o come feticcio da
emulare, rappresenta la perfetta antitesi. Sta dunque nell’intenzione di
rendere più consapevole, più partecipativa, la responsabilità del committente
nei confronti del progettista, la ragione stessa della ricostruzione di questa
testimonianza - appositamente organizzata per mostre itineranti - e
specificamente dei valori dell’interno così densi di contenuti magistrali da
costituire una ineguagliabile fonte di ispirazione per chiunque sia interessato
a scoprire valori e significati altrimenti ignorati.
A un uomo in vacanza - diceva - non serve molto più di un letto, servizi, un tetto e la vista del sole che risplende sul mare.
Così diceva e intanto viveva di un
minimo e un massimo spazio. Quello minimo della sua spartana abitazione. Quello massimo che si apriva dinnanzi ad essa.
Nel 1951, in tre quarti d'ora fece
uno schizzo della pianta del suo Cabanon per farne dono di compleanno a sua
moglie.
Qui sono nati alcuni disegni dei
suoi importanti progetti poi ripresi in studio a Parigi.
All'interno solo oggetti incorporati alla costruzione come la libreria e il tavolo, i due letti, il lavello e il servizio; la cucina non c'è ma il cabanon è dotato di una porta sul corridoio che conduce al ristorantino sul mare dove Le Corbusier amava pranzare. Alcuni elementi dell'arredo hanno una duplice funzione: il letto nasconde dei cassetti e uno sgabello girato serve da scala per il soffitto che funge da ripostiglio; il lavandino serve a separare gli ambienti. Il fatto è che Le Corbusier fu per se stesso committente e fruitore non è qualcosa da cui possiamo prescindere nell' analisi del luogo: il letto, ad esempio, è rigido perché lui voleva dormire su un piano rigido inspirandosi ai letti dei fenici, che mangiavano e dormivano su uno stesso piano, a 90 cm da terra, e sotto il piano avevano dei tavolini che grazie alle rotelle potevano essere tirati fuori per poggiare le vivande. Non si tratta quindi di un esempio di Design universale, nel “Cabanon”, gli arredi non sono mobili ma fissi. Quindi un prodotto di design molto complesso e singolare. Elabora questo spazio divisibile in 4 rettangoli uguali che limitano le diverse stanze camera, soggiorno, toilette dietro la tenda in base alle funzioni; Il centro è lasciato libero. Accanto l'atelier: m 1,50x5, un tavolo, due casse da whisky come sedie. Tre finestre, su 3 diversi livelli mostrano visioni del panorama differenti, si tiene conto del Modulor, il sistema di proporzioni che univa il metodo geometrico della sezione aurea con le misure e dei movimenti di un uomo alto m. 1,83, che è ora disegnato in una parete di lato del Cabanon.
All'interno solo oggetti incorporati alla costruzione come la libreria e il tavolo, i due letti, il lavello e il servizio; la cucina non c'è ma il cabanon è dotato di una porta sul corridoio che conduce al ristorantino sul mare dove Le Corbusier amava pranzare. Alcuni elementi dell'arredo hanno una duplice funzione: il letto nasconde dei cassetti e uno sgabello girato serve da scala per il soffitto che funge da ripostiglio; il lavandino serve a separare gli ambienti. Il fatto è che Le Corbusier fu per se stesso committente e fruitore non è qualcosa da cui possiamo prescindere nell' analisi del luogo: il letto, ad esempio, è rigido perché lui voleva dormire su un piano rigido inspirandosi ai letti dei fenici, che mangiavano e dormivano su uno stesso piano, a 90 cm da terra, e sotto il piano avevano dei tavolini che grazie alle rotelle potevano essere tirati fuori per poggiare le vivande. Non si tratta quindi di un esempio di Design universale, nel “Cabanon”, gli arredi non sono mobili ma fissi. Quindi un prodotto di design molto complesso e singolare. Elabora questo spazio divisibile in 4 rettangoli uguali che limitano le diverse stanze camera, soggiorno, toilette dietro la tenda in base alle funzioni; Il centro è lasciato libero. Accanto l'atelier: m 1,50x5, un tavolo, due casse da whisky come sedie. Tre finestre, su 3 diversi livelli mostrano visioni del panorama differenti, si tiene conto del Modulor, il sistema di proporzioni che univa il metodo geometrico della sezione aurea con le misure e dei movimenti di un uomo alto m. 1,83, che è ora disegnato in una parete di lato del Cabanon.
Eppure è architettura.

