venerdì 15 novembre 2013

L'ordine delle cose


Se è vero che "Dio è nei dettagli" (Mies) è doveroso aggiungere che la sua presenza si manifesta attraverso i rapporti aurei e la successione di Fibonacci.

Prima di vantarci dicendo che fu Dio il primo architetto, mi sembra doveroso spendere poche righe sulle matrici auree e la successione ricorsiva.

La sezione aurea può essere considerata la matrice generatrice di grandi opere d'arte. Utilizzata dagli architetti e artisti del passato di cui citiamo alcune opere quali le piramidi di Giza, il Partenone, l'arco di Costantino, Notre Dame, l'uomo Vitruviano, la Gioconda, l'Annunciazione, rappresenta la madre generatrice delle meraviglie create dall' uomo, ma ancor prima generate dalla natura. Non a caso se ne sono serviti Leonardo, Le Corbusier, Botticelli, Mondrian.

In stretto rapporto con la successione di Fibonacci, scoperta da Leonardo da Pisa nel 1202, consiste in una serie di numeri detti successione ricorsiva numerica  (1,1,2,3,5,8,13....) è stata correlata alla sezione aurea solo nel Rinascimento da Keplero. Risulta che il rapporto tra due numeri consecutivi si avvicina sempre di più al numero aureo detto anche numero D'oro raggiungendone il valore preciso a 987\610=1,618033.
Ma non solo la serie di Fibonacci si manifesta continuamente in natura nel numero dei petali dei fiori, nella crescita delle foglie e dei rami.
Ad esempio la spirale aurea è presente nella filotassi delle pigne che si ripropongono nella serie 8,13,e,21 nelle conchiglie e persino nell'attorcigliarsi della coda di alcuni animali.
Insomma la vera e propria matrice generatrice dell' universo.

Dopo questa breve introduzione, potremmo parlare all' infinito dei rapporti aurei, vorrei evidenziare come le Corbusier utilizza la spirale aurea, generata da quarti di circonferenze inscritte nei quadrati che a loro volta hanno generato il rettangolo aureo. I rettangoli utilizzati nel Modulor (1986) sono aurei e tutte le misure non a caso rispettano la sequenza numerica di Fibonacci creando un armonico rapporto tra le parti.
Insomma sembra che un adeguato utilizzo di questi rapporti sia la carta vincente nella realizzazione di grandi opere, o almeno un proporzionamento armonico tra le parti.




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